Si chiama Row-bot ed è un robot acquatico che si alimenta con lo sporco dell’acqua in cui nuota. Un dispositivo davvero innovativo, che sta riscuotendo particolare interesse, e che può davvero rappresentare una nuova frontiera ecosostenibile.
Di fatti, grazie al suo «stomaco», una pila a combustibile microbiologica, il robot ecologico può trasformare la materia organica presente nell’acqua in energia elettrica tramite biodegradazione. Il suo scopo è ripulire i mari da agenti contaminanti o dannosi, come maree nere e fioriture algali, e monitorare gli ambienti potenzialmente pericolosi come quelli colpiti da catastrofi naturali o incuria.
Non solo: il robot può funzionare in modo autonoma e a tempo indeterminato. Eliminando le sostanze inquinanti, infatti, il robot ricarica infatti al tempo stesso le batterie per continuare la sua missione.
Il dispositivo, di cui si è occupato qualche mese fa CorrierEconomia, è stato creato alla Bristol University, in Inghilterra, e si muove tramite piccoli remi («to row» significa infatti remare) e apre la sua «bocca» continuamente, ingerendo tutto quello che incontra per poi «digerire» gli agenti inquinanti che costituiscono la sua fonte di alimentazione.
Un bel funzionamento molto innovativo: quando non riesce più a ricaricare le proprie batterie, il robot cambia direzione. In questo modo non ha mai bisogno di una ricarica esterna né dell’intervento umano, garantendosi una ampia autonomia e una intelligenza davvero sorprendente.